Inutile guardare dal bordo del canyon: non si vede niente. Decidiamo quindi di prendere un sentiero, dove la 626 non esiste, che porta fin sotto al canyon. Dislivello 1300m in 12km. E il sentiero è a strapiombo sull’orrido. Bello.
Considerando che la pioggia aumenta, che per terra abbiamo pantano fino alle caviglie, e che con queste nuvole non si vede comunque una beneamata fava dopo un paio di km decidiamo di tornare su. Però… all’andata non mi sembrava così ripida…
Si parte sconsolati direzione Skywalk, vale a dire che qualcuno ha costruito un ponte in vetro a strapiombo sul canyon, ma per arrivarci bisogna fare un 300km di cui più di 60 di sterrato! E vabbè, almeno da là si vedrà qualcosa.
Dopo aver ritinteggiato gli esterni e anche parte degli interni (il ricircolo dell’aria non è che funzioni tanto…) arriviamo. E chiediamo. Scusi quanto cost… COS’E’ CHE VUOI TU??? 70$ ciascuno per salire sul ponte??? Cos’è, è di platino e me lo vendi????
Dato che con 70$ ci compriamo almeno 12 acri di terreno da queste parti decidiamo di levare i tacchi abbastanza incazzati, se non altro per lo sterrato che abbiamo fatto.
Direzione? A questo si salva la giornata arrivando anzitempo a Las Vegas, dopo breve passaggio sulla diga di Hoover.
La diga è bella ma… che brutto paesaggio, ragazzi. Sassi. Sabbia e sassi. Sabbia, sassi e cactus malfatti. E con colori che vanno dal vomito di gatto alla diarrea che ti sorprende mentre sei in coda alle poste. Davvero, desolante. Anche l’ingresso alla stessa Las Vegas (perché non ho visto quel cavolo di cartello bianco là? L’hanno tolto??) non è granchè. Per fuori è una città industriale, per dentro cerca di fare il paio a Times Square con i suoi colori, ma sembra solo una brutta copia. Sarà perché è ancora giorno.
Sono le 10: ora si esce. E magari, con il buio e l’illuminazione, lo spettacolo cambia.
Resta un vialone mediamente affollato, ma non eccessivamente, dove i messicani cercano di abbordarti con i volantini delle tizie più disparate, come a Barcellona. Così come lo sporco o l’illuminazione. Le montagne russe che escono dal “New York”. Il castello dell’Excalibur. Ma poi entri e ti accorgi che si sono dimenticati dell’ambientazione, che resta solo esterna. E quindi?
Quindi resta un parco giochi molto costoso (Cosa vuoi tu??? Minimo 15$ al black jack e doppio zero alla roulette? Yo! Ma lo sanno che in Slovenia ci sono tavoli da 2 euro con zero singolo??? Ma tanto gli americani non sanno calcolare le probabilità…) e di un kitsch estremo (cos’è quella? La tour eiffel in scala 1:2???).
Dopo aver visto un 3-4 posti in fretta stasera, che eravamo pure stanchi, andiamo a dormire per averre una visione più chiara domani. Ma così, a prima impressione… mah. Mi ha lasciato molto freddo. Kitsch, sì. Divertente, no.
Km percorsi oggi: 602
Km totali: 7.324
Luogo: Las Vegas, NV
Stati attraversati: New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, District of Columbia, Virginia, Maryland, Ontario(CAN), Ohio, Kentucky, Indiana, Tennessee, Arkansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Colorado, Utah, Arizona, Nevada
Oggi abbiamo incontrato la cupola della C.: hanno detto che fra gli oltre 200 programmatori con cui sono in contatto in tutto il mondo, ti collochi fra i primissimi livelli. Ah, hanno anche detto che sei uno stronzo perché non adotti le loro best practice.
RispondiEliminaI primissimi livelli di rompicoglioni immagino, considerando che le centraliniste ormai mi salutano con un "Ah, sei tu"...
RispondiEliminaio dico che se la prendono che non adotto le loro best practice perchè così facendo scopro cose che non dovrei scoprire...