giovedì 29 luglio 2010

Giorno 12

Non lo so. Qua la gente è davvero particolare.
Ci chiedono da dove veniamo, - Italia - rispondiamo. - Ah, stranieri. – Sì, stiamo cercando di arrivare a Los angeles.
Fanno tutti una faccia strana. Quella faccia che non hanno alba di cosa abbiamo detto e per non fare brutta figura stanno zitti. Non sanno dove sia Los Angeles!
Questa gente non si è mai mossa di qui. Non hanno mai visto il mare, non sanno cosa sia, non lo concepiscono come idea. Questa gente è sempre rimasta qui, vivendo di agricoltura e vendendo i prodotti ai viaggiatori, ma non si sono mai chiesti dove cavolo andasse tutta questa gente o perché lo facesse. Sanno che ci passa la gente, che gli porta dei soldi, e questo è sufficiente. Per questa gente la Route 66 non è un sistema per viaggiare. E’ un posto dove stare fermi. Nascono, vivono e tirano le cuoia qui. Abbastanza triste.

Texas. L’erba sta cominciando a lasciare il posto a sabbia e terra rossa, gli alberi si abbassano finchè diventano cespugli. Ci fermiamo all’unica cosa da vedere che puo’ offrire un posto così desolato: le macchine piantate nel terreno del cosiddetto ‘Cadillac Ranch’ ad Amarillo. Che vi assicuro, stanno veramente nel niente. Non so come abbiamo fatto a trovarlo: qui non esiste indirizzo.

“Hereford: capitale del manzo”. Comincio a sentirmi male. Un tanfo allucinante!!!!!! Credetemi, io non ho mai sentito una puzza di marcio, merda e fertilizzante così costante e penetrante. Oltre che la nausea mi è venuto perfino mal di testa da tanto questo odore ti entra dentro.

Svolta verso sud, verso Roswell. Ci avanzano tre ore per fare 400km, ma qui non è più autostrada: siamo sulla statale 60, direzione Messico. Accidenti, solo quattro giorni fa eravamo in canada!
Momenti di panico quando ci accorgiamo che la macchina che abbiamo in lontananza davanti a noi è una volante di un texas ranger. No, non walker. E difatti non ci ferma, anzi, si butta sull’erba (!) e parte nell’altra direzione. Meglio per noi.

Il paesaggio è veramente da suicidio, almeno prima ogni tanto c’era qualche collinetta, ora è solo terreno piatto e brullo, non si vede nessuna costruzione fino all’orizzonte, almeno 300 chilometri.
Nota di colore, nonostante le dimensioni siano immense, la prateria è sempre recintata: qui la proprietà privata è sacra, anche se dentro non c’è assolutamente niente.

Il museo del piffero di Roswell chiude alle 5. Più o meno l’ora in cui ci aspettiamo di arrivare. E questa è una cosa brutta ma brutta brutta, perché vuol dire perdere mezza giornata di viaggio, attendere inutilmente che venga sera ma soprattutto dormire QUI. Cosa che cercherei di evitare a tutti i costi.
Siamo nel niente, solo noi per la strada. Cominciamo quindi a pestare un po’ sull’acceleratore. Recuperiamo bene, ma a salvarci è qualcosa che non avevamo considerato: il New Mexico sta nel Mountain Time Zone e quindi guadagnamo un’ora intera!

Comincia a piovere. E qui capiamo di essere vicini a i pozzi di petrolio. Quando piove, cade un odore intenso di super, che neanche quando a Genova sono passato vicino alle raffinerie della Erg. La stessa acqua è un po’… strana. Tende a scivolare via dal vetro molto più facilmente. Lo ha perfino sgrassato dalle cagate di piccione.

Roswell, finalmente. L’espressione di come si puo’ rovinare un paesino con la merda. Insegne con alieni dovunque, così, a caso, anche in una fioreria. E poi… niente. Siamo venuti fin qui perché Chiarcos è un fan dell’argomento. Pago i miei 5 dollari di ingresso, chiedo dov’è il gabinetto, espleto le mie funzioni corporali ed esco. La pisciata più costosa della mia vita.

Mentre sono fuori, comincio a pensare che, con un piccolo sforzo, in un paio d’ore siamo in Messico. Ma mi rendo anche conto che, a parte altro deserto, non dev’esserci granchè neanche di là. Solo miseria come qui. E questa è la ricca america.

Dopo mezz’ora di attesa fuori (che se stavo dentro spaccavo tutto e non è il caso), escono anche gli altri due. Chi sorridente, chi no. Comunque we saved the day, e possiamo ripartire verso nord ancora una volta. Ormai comincio ad abituarmi al deserto.

Dai che siamo belli, dai che siamo giovani e riattraversiamo ancora una volta tutto il New Mexico. Temporale atomico compreso. Tra una cosa e l’altra (l’acqua che costa cinque volte più della benzina, la gente che ci guarda storto perchè siamo targati Massachussets, Daniele che fa amicizia con i locali...) ci ritroviamo in Colorado.
E' ora di dormire...


Km percorsi oggi: 1231
Km totali: 5238
Luogo: Walsenburg, CO

Stati attraversati: New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, District of Columbia, Virginia, Maryland, Ontario(CAN), Ohio, Kentucky, Indiana, Tennessee, Arkansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Colorado

2 commenti:

  1. Beh? E il giorno 13? Guarda che ormai hai un nutrito gruppo di affezionati lettori...

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  2. Siamo nel niente... ci vuol culo a trovare connessione

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